L’archeotrekking è un progetto d’incoming Turistico e rappresenta l’incontro tra due fattori attrattivi, cioè la natura e l’archeologia perché l’offerta di accoglienza e accompagnamento prevista propone la scoperta di una serie itinerari tematici che hanno attinenza con i siti archeologici principali e minori presenti nel territorio. In tal modo si potranno ricostruire la storia, le tradizioni, gli usi e costumi, le arti del luogo visitato.
Questa modalità che associa turismo culturale e ambientale sta attecchendo anche nella nostra Sicilia.
Dopo Pantalica, infatti, il prossimo aprile sarà inaugurato il primo percorso di archeotrekking nel Parco dell’Etna, già Patrimonio dell’Umanità dell’ Unesco. Il progetto, realizzato in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania e il Dipartimento regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale, ha l’obiettivo di riqualificare un’area interessante dal punto di vista storico e botanico.
Il percorso, di grande interesse naturalistico e archeologico, costituirà una nuova e importante opportunità di fruizione.
Un motivo in più, dunque, per far visita al vulcano attivo più alto d’Europa e scoprire i sapori e i profumi della Sicilia orientale nel nostro agriturismo- ristorante tipico sicilliano ‘’Il pozzo Antico’’ a Mascali (CT).
Il sentiero, lungo circa 6 km, si trova nell’area protetta del Parco e sarà fruibile a partire dal 9 aprile.
Esso è un tour ideale per chi ama immergersi nella natura senza però trascurare l’aspetto culturale e storico dei luoghi.
Il percorso si dirama nei pressi del sito di Lago Gurrida e Sciare di Santa Venera. Un sito interessante dal punto di vista naturalistico per la sua ampia varietà di piante e fiori, ma non solo.
Il versante nord occidentale dell’Etna, infatti, è da qualche anno anche sotto i riflettori di storici e archeologi che stanno studiando le diverse stratificazioni che si sono create a seguito delle frequenti eruzioni del vulcano. La lava ha tenuto nascosti per secoli i resti di antiche popolazioni preistoriche all’interno di grotte vulcaniche, probabilmente utilizzate durante l’età del bronzo soprattutto per scopi cultuali e funerari. Molto raramente come abitazioni o magazzini. Alcuni reperti rinvenuti durante gli scavi si trovano già nel museo civico di Maletto.
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